di Beppa Rigoni Scit
Un modo tutto nuovo per scoprire le bellezze di un luogo molto amato e frequentato durante la stagione estiva; un modo intelligente e innovativo per prolungare la stagionalità e movimentare l’isola.
La novità di provarci a fine marzo, con tempo incerto, recettività relativa e soprattutto a piedi, è stata un’ esperienza indimenticabile che consigliamo a tutti. Naturalmente lo zaino doveva essere attrezzato per tutte le circostanze. Promotore dell’iniziativa, l’Associazione “La via dei canti”, che ha organizzato il viaggio in modo esemplare e ha messo a disposizione un’ottima guida: Luca Panaro, esperto di accompagnamento e profondo conoscitore del territorio.
E’ un tour adatto a piccoli gruppi, in quanto piuttosto impegnativo e per le distanze e per .le tipologie di sentieri da percorrere. I tratti giornalieri sono suddivisi in: Cavo/Burraccio, con deviazione a Capoliveri; Burraccio/Literno; Marmi/Pomonte.
Il must dell’itinerario, è l’ascensione al Monte Capanne, impresa non facilissima, malgrado il sito sia dotato di ferrate nei punti chiave. Le indicazioni CAI sono disseminate un po’ ovunque, quelle GTE invece, nei punti salienti di cambio direzionale.
Il percorso consente un modo del tutto particolare di socializzare, dovendo condividere la fatica e il fascino dei luoghi a primavera, un modo di fare amicizia privo di formalità.
La provvidenziale adesione di un medico del Soccorso Alpino bergamasco (Dr. Bosio), è stata una manna per un compagno che si è trovato con un problema al menisco, alla base del Monte Capanne.
E’ stato così possibile effettuare adeguatamente un primo soccorso e la chiamata su linee dedicate all’Elisoccorso del 118, di Livorno.Ma si sa…tutto è bene, quel che finisce bene!