Lombardia: 32 alpeggi all’asta per incentivare i giovani malgari a ripopolare le montagne

18 marzo 2020 - 3:39
In apertura: un alpeggio in Trentino Alto Adige. Foto: Roberto Ferrari

In Lombardia l’ERSTAF – Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, ha pubblicato un bando per l’affidamento di 32 alpeggi sparsi sul territorio regionale. Un’iniziativa importante per ripopolare la montagna partendo innanzitutto dai giovani: per gli allevatori tra i 18 e i 30 anni sono infatti previsti importanti incentivi economici.

Stimolare la vitalità economica nei luoghi di montagna è spesso un’impresa ardua: da qualche decennio lo spopolamento delle valli e la crisi economica hanno fortemente danneggiato le economie locali di molte valli, alcune delle quali già in situazioni precarie. Una tra le tante problematiche che si presentano frequentemente in questo complesso scenario, è il progressivo abbandono delle montagne da parte dei giovani, i quali sono spesso costretti a lasciare le valli in cerca di occasioni lavorative nei grandi centri urbani e nelle città.

Per porre un freno a questa tendenza, l’Ente della Regione Lombardia per i servizi all’agricoltura e alle foreste ha deciso di riassegnare 32 alpeggi demaniali la cui concessione terminava alla fine del 2015, promuovendo degli incentivi economici per i giovani allevatori interessati ad intraprendere un’attività lavorativa in montagna.

L’ERSAF ha quindi approvato il 27 novembre 2015, una delibera (n.175 “Aggiornamento dei criteri e delle modalità per la concessione delle malghe e degli alpeggi di proprietà di Regione Lombardia per l’esercizio delle attività di alpeggi”, approvata dal Consiglio d’amministrazione dell’ente) con cui sono stati riassegnati tramite bando d’asta pubblico i 32 alpeggi in scadenza.

I criteri di scelta, come si evince dal comunicato pubblicato sulla pagina web di ERSAF, puntano a far sì che queste concessioni risultino in particolar modo “incentivanti per i giovani allevatori e in genere per le aziende del territorio a conduzione famigliare, che mediante la loro attività originano significative ricadute sulla conservazione della biodiversità e del paesaggio”. Per il primo triennio è infatti prevista una “sensibile riduzione del canone di affitto in relazione all’onerosità degli impegni gestionali”.

Con questa iniziativa, spiega l’ente regionale lombardo, si vuole dare un’opportunità in più a tutti quei giovani agricoltori e allevatori che amano la vita di montagna e che vogliono intraprendere un’esperienza lavorativa a stretto contatto con la natura: in questa maniera si garantiscono posti di lavoro e la montagna non rimane abbandonata a sé stessa.

Saranno favoriti in particolar modo i partecipanti che dimostreranno una “visione organica e integrata rispetto ai territori e all’uso ottimizzato dei beni”, al fine di promuovere ulteriormente le “attività agro-pastorali svolte da giovani imprenditori, la ricerca di soluzioni innovative nella gestione multifunzionale dell’alpeggio, la valorizzazione dei prodotti tipici, la conservazione della biodiversità, il presidio del territorio, la promozione della cultura di montagna, nonché l’offerta di attività agrituristiche”.

Gli alpeggi da riassegnare si trovano lungo tutto l’arco alpino lombardo, dalla provincia di Como a quella di Brescia passando per Lecco, Bergamo e Sondrio. I risultati del bando d’asta usciranno il 2 marzo 2016 e saranno pubblicati sul sito di ERSAF.

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