The upper Po valley gives us spectacular views of the most beautiful mountain in the world, whose profile has been chosen by Paramount as its logo
Questo trekking può essere affrontato in diverse varianti, dalla classica di 2-5 giorni fino al più impegnativo Gran Tour che unisce anche la Val Pellice.
Il Monviso è facilmente raggiungibile attraverso la Valle del Po, con il Pian del Re e Oncino come principali porte d’ingresso. Entrambi i luoghi offrono cammini impegnativi ma panoramici, che conducono ai rifugi, ideali per una sosta rigenerante dopo una giornata di trekking.
Il Pian del Re (2020 m) è una conca glaciale di grande fascino, non solo per la bellezza naturale, ma anche perché è il punto di origine delle sorgenti del Po.
La zona è un paradiso per escursionisti e appassionati di botanica, grazie alla sua flora e fauna unica. I ruscelli che scorrono nelle sue acque cristalline contribuiscono a formare l’anima del fiume che attraversa l’Italia.
Oncino, un piccolo paese con un centinaio di abitanti, è un altro accesso al Monviso, ricco di storia e tradizioni, inclusa l’influenza della minoranza occitana. Situato nel Parco Fluviale del Po, il borgo è una meta ideale per chi cerca un turismo sostenibile, immerso nella natura.
Da Oncino passa anche l’Alta Via del Tournour, che porta fino al Saret di Oncino e prosegue verso Crissolo, un altro punto di partenza popolare per esplorare questo territorio.
Tour del Monviso dalla Valle del Po: 1ª e 2ª tappa
Rifugio Quintino Sella – Foto Getty Images
Una tappa panoramica nel cuore del Parco del Monviso, tra morene glaciali, laghi alpini e viste mozzafiato sulla parete nord del “Re di Pietra”.
Dal Rifugio Alpetto (2268 m), si sale verso il Quintino Sella (2640 m), storico rifugio CAI, e da lì si segue la mulattiera fino al Colle del Viso (2650 m), tra il Monviso e il Viso Mozzo. Il sentiero prosegue tra massi e pendii rocciosi, scendendo verso il suggestivo Lago Chiaretto (2261 m), dal tipico colore lattiginoso.
Risalendo a mezza costa, si raggiunge la Colletta dei Laghi (2389 m), per poi lasciare sulla destra il Lago Lausetto, attraversando ambienti severi e spettacolari. Infine si raggiunge il Rifugio Giacoletti (2741 m), ideale per concludere la giornata con un tramonto memorabile sul Monviso.
Questa tappa affascinante attraversa il suggestivo Sentiero del Postino, un tempo utilizzato per collegare le caserme militari delle Traversette e del Losas. Il momento clou è il Buco di Viso (2882 m), primo traforo alpino (1478), lungo 75 metri: torcia obbligatoria!
Dal Rifugio Giacoletti, si scende lungo un canalone di detriti fino a quota 2500 m circa, dove si abbandona il sentiero per Pian del Re e si imbocca il Sentiero del Postino.
Buco di Viso – Foto Getty Images
Questo taglia a mezza costa il versante est della Punta Venezia, attraversando cenge erbose e pietraie come il Colour Bianco, fino a ricongiungersi al sentiero che sale al Colle delle Traversette.
Dopo aver superato il Pian Mait (2700 m), la Fonte Ordi (2787 m) e la Caserma delle Traversette, si arriva a un bivio: anziché proseguire verso il colle, si svolta a destra per raggiungere l’ingresso del Buco di Viso.
Il versante italiano è generalmente accessibile, ma sul lato francese può essere presente neve; in tal caso, è necessario tornare indietro e salire al Colle.
Attraversato il traforo (75 m), si sbuca in territorio francese per una spettacolare discesa tra pareti rocciose e pascoli.
Passati i ruderi delle Bergerie du Gran Vallon, si incontra il sentiero che collega il Belvédère du Viso al Rifugio Viso (2460 m), meta finale della tappa, raggiunta con un comodo tratto pianeggiante.
Variante esperti: per chi ha esperienza e attrezzatura adeguata, dal Giacoletti è possibile raggiungere direttamente il versante francese attraverso il Colle del Coulour del Porco, con passaggi attrezzati (info disponibili al rifugio).
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