Mongolia: un mondo oltre il nostro mondo

10 giorni, 3300 km percorsi, temperatura Massima -12, temperatura Minima -37, mai vista una nuvola. A 10 ore di volo da qui, 7000 km a est, esiste un mondo fuori da questo mondo. La Mongolia è stata per me meraviglia per gli occhi, prova di resistenza, fonte di ispirazione, ritorno all'essenziale, e spesso metafora di qualcosa di più.

22 maggio 2020 - 14:00

 

Un altro mondo

È difficile trovare le parole per descrivere un viaggio che unisce la scoperta di una natura di bellezza straordinaria, la più ostile e incontaminata mai incontrata, ad un’esperienza personale che può considerarsi estrema, sia per lo stile di vita, ben lontano dal nostro, sia per le temperature rigide che hanno amplificato le difficoltà legate ai gesti più semplici di una vita quotidiana priva di agi, ribaltando ogni (pre)concetto di banalità e comodità.

Più di tutto, potrei dire che la Mongolia è bellezza senza filtri. Non soltanto dei paesaggi sconfinati, col blu limpido e acceso del suo cielo sacro, il bianco scintillante del ghiaccio e della neve e il giallo ocra dell’erba che la taglia.

È la sensazione netta di incontrare qualcosa di ancora autentico, che non si nasconde né si traveste. Un Paese che non prova e non vuole essere diverso da quello che è. Sbatti contro il muro del freddo vero, svolti appena fuori dal centro abitato e ti trovi davanti a un orizzonte senza limite, privo di qualsiasi punto di riferimento, indicazione o traccia umana, incontri persone con le quali la comunicazione verbale è impossibile.

Eppure. Eppure entrare in connessione con i mongoli è stato semplice, la popolazione è straordinaria: si presentano raccogliendo la tua mano tra le loro. Più che una stretta, una carezza. Parlano guardandoti sempre dritto negli occhi, sapendo di non poter essere compresi e forse proprio per questo, con l’intento di creare un legame.

Dicono sempre quello che pensano, senza vergogna ma con pudore e educazione (sarà per questo che mi piacciono tanto). Così la lingua inglese, tradurre, diventa superfluo. Qui vince su tutto quello che altrove stiamo perdendo: il senso di umanità. Provo a raccontarvelo.

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