Mongolia: un mondo oltre il nostro mondo

22 maggio 2020 - 14:00

 

Giorno 8 – Rientro a Moron e Ulan Bator

Siamo andati a dormire presto, dopo essere stati invitati ad una piccola festa di compleanno a cui hanno partecipato tutti i Nomadi nelle vicinanze: il menù prevedeva stufato di cavallo con patate, torta al pan di Spagna (a kg) e vodka liscia (letteralmente a litri). Andiamo a dormire presto, perché la sveglia è alle 4.30 e davanti abbiamo qualcosa come 19 ore di strada. Il volo che avevamo prenotato è stato cancellato, e l’unica alternativa è arrivare a Moron con il nostro fuoristrada e riprendere un autobus sino alla capitale.

Unica consolazione: anche oggi la giornata è splendida e possiamo goderci la strada che all’andata abbiamo percorso interamente al buio. Il paesaggio ci fa compagnia. Arriviamo ad Ulan Bator a mezzanotte passata e nella confusione di recuperare i bagagli mi rubano il telefono dalla tasca della giacca.

È l’unico neo di un viaggio che ha superato ogni aspettativa. Intanto – dopo il trasferimento estenuante e SETTE giorni senza doccia e acqua corrente – in albergo finalmente rivedo un bagno degno di questo nome.

Dovremmo provare più spesso a toglierci le cose che inevitabilmente finiamo per dare per scontate. Scopriremmo che veder uscire acqua calda da un rubinetto può dare la felicità.

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