Ciaspole, che passione: 9 consigli fondamentali per camminare sulla neve

In inverno chi ama stare nella natura ha un'opportunità unica: esplorarla con le ciaspole, un'esperienza magica che attrae un sempre maggior numero di appassionati. Vediamo tutto quello che c'è da sapere per godersi, dall'inizio alla fine, un trekking sulle racchette da neve

26 gennaio 2024 - 11:00

Inverno con le ciaspole: tutto quello che c’è da sapere per godersi un’esperienza unica

L’inverno regala uno spettacolo di bellezza senza pari agli appassionati di outdoor.

Le ciaspole offrono un modo unico per immergersi in questo mondo incantato.

Il silenzio ovattato della neve fresca, il riflesso della luce del sole sulle superfici ghiacciate e la sensazione sotto i piedi creano un’atmosfera magica.

Indossare le ciaspole permette di esplorare angoli nascosti, boschi innevati e paesaggi intatti.

La fatica diventa un piacere quando il panorama innevato si svela, mentre il freddo pungente è mitigato dalla calda soddisfazione di essere in armonia con la natura invernale.

Vediamo alcuni consigli fondamentali  per godere al massimo dell’esperienza sulle racchette da neve.

 

1 – Il primo passo: scegliere l’itinerario giusto

Ciaspolare è una attività accessibile a tutti, non richiede capacità particolari, se non quella di saper camminare!

Utilizzare le racchette da neve è sicuramente il modo migliore per fare trekking anche d’inverno, senza eccessivo impegno e preparazione tecnica se si scelgono percorsi semplici, privi di dislivello e non pericolosi.

Gli appassionati di outdoor, grazie a questo strumento, possono camminare per creste, alpeggi e boschi, senza problemi.

Ma senza nemmeno dimenticare che questa attività richiede un maggiore dispendio di energie, fino ad un 50% in più rispetto ad un escursione normale.

La scelta del percorso deve essere scelta con cura, è necessario documentarsi prima di mettersi in cammino.

Bisogna conoscere in anticipo le difficoltà del percorso, il dislivello, la lunghezza e il tempo di percorrenza.

Ci sono itinerari per l’escursionismo primaverile-estivo che sembrano pensati anche per le racchette da neve, soprattutto quelli che seguono piste forestali e mulattiere: più larghe e con pendenze minori.

Anche le strade di servizio che nella stagione favorevole sono transitabili da mezzi motorizzati, sono adatti alle ciaspole.

Una raccomandazione, non camminate sulle piste realizzate appositamente per lo sci di fondo: fareste un dispetto non da poco agli appassionati di questa disciplina invernale.

Dovete anche pensare che nel periodo invernale le ore di luce a disposizione sono poche, quindi è bene prediligere itinerari brevi e prevedere sempre l’orario di rientro.

Una volta scelto il percorso, la seconda cosa da verificare sono le condizioni del manto nevoso.

Prima di intraprendere qualsiasi escursione, anche la meno impegnativa, informatevi tramite le guide alpine e gli appositi bollettini.

Anche per questo motivo, se siete alla vostra prima esperienza evitate tracce impegnative, con pendenza e pericoli oggettivi.

 

2 – Il modello di ciaspole più adatto, come orientarsi

Non sempre il prezzo è indice di qualità, semplici accorgimenti e piccoli consigli ci consentiranno di partire con il piede giusto.

Il primo strumento da analizzare, nemmeno a dirsi, sono le ciaspole: sulla base della forma si distinguono in:

  • Corte e larghe, indicate per i nostri ambienti alpini più severi e acclivi.
  • Lunghe e strette, indicate per traversate in piano e camminate nei boschi, quindi in ambienti più “dolci” e privi di vere pendenze.

Anche la corporatura della persona condiziona la scelta della racchetta da neve:

  1. Larga, lunga e strutturata per adulti di statura superiore al metro e ottanta e peso di 80 kg o più.
  2. Una racchetta più corta e stretta, più gestibile e meno stancante, è indicata per i “pesi piuma”.

Oltre alla sagomatura è fondamentale la superficie, per non sprofondare nella neve.

Maggiore sarà il peso dell’escursionista più grande deve essere l’area di appoggio delle racchette da neve.

Il peso complessivo da considerare comprende anche gli indumenti e lo zaino “a pieno carico”.

Naturalmente l’ago della bilancia è basso se tra le fasce di “utilizzatori” abbiamo anche i bambini.

Quindi anche l’età conta e le aziende lo sanno bene, per questo realizzano modelli di racchette da neve per le esigenze dei piccoli.

Un altro requisito fondamentale delle ciaspole è l’assoluta semplicità e un attacco facile e rapido.

Questo permette un bloccaggio ottimale di qualsiasi scarpone.

In questo articolo una guida alla scelta delle migliori ciaspole

 

3 – Gli scarponi da trekking ideali per le ciaspole

Prima ancora di acquistare le ciaspole bisogna concentrarsi però sui nostri piedi e quindi sulle calzature nate per le attività sulla neve.

Gli scarponi per i trekking invernali devono essere resistenti all’usura, impermeabili all’acqua e garantire il massimo della protezione.

Consigliamo una suola tassellata mediamente rigida che rende il contatto con il suolo più sicuro, anche in condizioni di superfici innevate o ghiacciate.

Questa categoria di calzature invernali deve avere la possibilità di usare gli attacchi automatici montati su molti tipi di ramponi e racchette da neve.

In questo articolo una guida alla scelta degli scarponi per l’inverno e la neve

 

4 – Calze e abbigliamento: ciaspolare in sicurezza e comfort

Anche le calze da montagna sono importanti.

Fanno da cuscinetto fra la pelle del piede e le scarpe.

Sono loro a mantenere i piedi caldi in condizioni atmosferiche difficili e con temperature rigide.

Spesso e volentieri sono snobbate, nel negozio scegliamo il primo paio che capita.

In realtà le calze sono veri capolavori di tecnica costruttiva per la scelta nella combinazione dei tessuti.

Nella scelta della lunghezza della calza, se utilizzate le ghette suggeriamo quella lunga fino al ginocchio.

Ricordiamoci anche che comodità e leggerezza non sono sicuramente una prerogativa degli scarponi invernali.

Calze rinforzate, resistenti ed ammortizzate possono evitare l’insorgere di fastidiose vesciche e escoriazioni.

Non possiamo certo dimenticarci dell’abbigliamento specifico per le ciaspole.

Comfort, funzionalità, leggerezza, protezione dal freddo per affrontare i rigori invernali, sono diversi i fattori influiscono nella scelta dei capi tecnici.

La tecnologia offre capi d’abbigliamento che garantiscono comfort e performances in ogni condizione climatica.

Suggeriamo di investire soprattutto sulla giacca.

Infatti durante le escursioni invernali non possiamo fare a meno del nostro guscio, una barriera protettiva contro pioggia, neve e vento.

Impermeabilità, isolamento dal vento e traspirabilità sono peculiarità comuni alle giacche per il trekking e per l’alpinismo.

In questo articolo tutto quello che c’è da sapere sull’abbigliamento per le ciaspole

In questo articolo una guida alla scelta delle calze per le ciaspole

 

5 – I bastoncini da trekking servono anche sulla neve

I bastoncini aiutano a mantenere equilibrio e ritmo, vanno bene per tutte le stagioni.

In inverno l’unica accortezza è quella di montare sull’estremità bassa del bastoncino una rotella larga, così il puntale non può affondare nel manto nevoso.

I bastoncini appartengono a fasce di prezzo diverse.

Va scelto il modello più adatto  alla frequenza e all’uso che vogliamo farne.

 

In questo articolo una guida all’uso dei bastoncini da trekking

 

6 – Le ghette da trekking, non se ne parla mai abbastanza

Un’associazione spesso obbligata, sicuramente vantaggiosa, di reciproco “mutualismo”, è quella tra ciaspola e ghetta.

Questo accessorio è indispensabile sulla neve.

Infatti contribuisce all’impermeabilità generale della calzatura e della parte inferiore dei pantaloni.

Inoltre protegge la parte anteriore dello scarpone.

Le ghette sono realizzate in materiale idrorepellente, resistente alla sfregamento e allo strappo.

Scegliete quelle alte fin sotto al ginocchio.

Sul mercato trovate anche ghette in materiale traspirante, ma il prezzo si alza e di tanto: a nostro avviso non sarebbe una spesa inutile!

Per gli itinerari più impegnativi possono essere utili un paio di ramponi.

Infatti durante il nostro trekking basta incontrare un pendio ghiacciato per mettersi in situazioni poco piacevoli…

In questo articolo una guida all’uso delle ghette da trekking

 

7 – Lo zaino da trekking per l’inverno

Veniamo ora al nostro più importante compagno di viaggio: lo zaino!

Ricordatevi però che la scelta dello zaino è legata al tipo di attività che andiamo ad affrontare e alla stagione invernale.

Nel caso specifico gli indumenti invernali sono più voluminosi rispetto a quelli primaverili-estivi, quindi abbiamo bisogno di più “litri”.

Lo zaino invernale deve essere comunque impermeabile, robusto e anti-abrasione.

Fibbie laterali, cordini o reti non sono quindi un optional.

Consentono a bastoncini e ciaspole di restare ben saldi alla nostra “casa mobile” e li rendono facilmente accessibili in caso di bisogno.

Nello zaino, soprattutto se si esce dalle zone boscose, non deve mai mancare l’ARVA.

Ed è sempre meglio avere una mappa topografica o un GPS, giusto per non perdere la strada, o meglio, la traccia.

Ricordatevi che d’inverno la neve “maschera” il sentiero.

Sono visibili solo i segnavia posizionati sugli alberi e le paline segnaletiche.

Tutto cio’ che è a terra è invisibile ai nostri occhi.

In questo articolo una guida alla scelta dello zaino da trekking invernale

 

8 – Come si usano le racchette da neve

Iniziamo col dire cosa non farsi: le falcate lunghe e ampie, sprofondereste in un batter d’occhio nella neve.

Dovete invece camminare trovando un ritmo che consenta di fare passi brevi e larghi.

Questo per non accavallare le ciaspole (rispetto alle nostre scarpe hanno una superficie più ampia).

Insomma, bisogna prenderci la mano, o meglio, il piede!

Ciaspolare è un po’ come il Nordic Walking.

Braccia e gambe si muovono in modo alternato.

Quando avanza il piede destro si punta nella neve la bacchetta impugnata con la mano sinistra, e viceversa.

Inoltre ricordate di accorciarli sulle salite e allungarli nei tratti in discesa.

In piano le ciaspole devono mirare leggermente verso l’esterno e bisogna pesare i bordi interni.

Nei tratti di ripida salita si puntano entrambi i bastoncini avanti per far leva e aiutare la spinta delle gambe.

Il peso del corpo deve poggiare sulla punta degli scarponi, per applicare maggiore pressione sotto i piedi e ottenere la massima trazione.

In questo caso suggeriamo di fissare l’alza-tacco che accorcia il movimento della caviglia, riducendo la fatica.

In discesa occorre piegare le ginocchia e mantenere le ciaspole parallele al suolo.

Così si utilizzano tutti i punti di contatto con la neve.

Nelle discese più ripide e i traversi più impegnativi ricordatevi di bloccare la parte basculante al tallone attraverso il dispositivo che serve ad agganciare lo scarpone.

Nei traversi è buona norma puntare l’appoggio sul bastoncino rivolto a monte.

Si tiene quello a valle solo per l’equilibrio, mantenendo sempre 3 appoggi su 4 tra ciaspole e bastoncini.

Ultimo consiglio: non stringete troppo i laccetti delle racchette da neve.

Potrebbero limitare la circolazione e abbassare la temperatura dei piedi.

9 – Conoscere la struttura delle ciaspole

Le ciaspole in base alla forma e al materiale hanno pesi diversi.

Indicativamente devono essere leggere, soprattutto per lunghi percorsi.

Sul peso complessivo della ciaspola influiscono i materiali, se di ultima generazione sono anche robusti.

L’alluminio è resistente, leggero, ideale per climi molto rigidi.

Più versatili sono le ciaspole in materiale composito che consente una sagomatura più precisa essendo più malleabile rispetto all’alluminio. Tutti i modelli indicano la portata massima.

  •  Base principale

Permette il galleggiamento sulla neve fresca.

Forma e dimensioni dipendono dal modello della ciaspola (se larga e corta, oppure lunga e stretta).

E anche dal peso / statura dell’escursionista (per i “pesi massimi” la superficie è più ampia).

  •  Attacco universale per gli scarponi

Il dispositivo è mobile perché si deve poter regolare in lunghezza per adattarsi alla misura degli scarponi

Quindi la racchetta da neve viene agganciata sia in punta sia nel tallone.

Il dispositivo è basculante e deve essere bloccato nelle discese ripide.

Altrimenti nella progressione normale in piano e nelle salite si lascia il tallone libero per consentire la flessione del piede durante la deambulazione.

  • Gancio posteriore

In presenza di ripide discese serve a bloccare la parte basculante.

Così si rende più solidale lo scarpone con la base della ciaspola. In condizioni normali deve essere sganciato.

  • Ramponcini

Sono in punta e aumentano la presa su ghiaccio o neve dura lungo le salite.

  • Puntali in acciaio

Grazie ai puntali la camminata è più sicura e controllata, soprattutto in discesa.

I puntali, possibilmente in numero di 6, si trovano nella parte inferiore della ciaspola, disposti  longitudinalmente rispetto al lato più lungo.

Consentono una presa migliore su neve consolidata e ghiacciata.

  • Rampanti ­­

Le lame seghettate, o “rampanti”, sostituiscono i puntali in acciaio e anche loro si trovano sul lato più lungo della ciaspola.

Più tecnici rispetto ai puntali in acciaio, impediscono di scivolare lateralmente.

Sono indicati per escursioni dove si prevede il passaggio di traversi pericolosi e lungo piani particolarmente inclinati.

  • Alzatacchi

Questo piccolo rialzo posizionato nella parte posteriore della ciaspola cambia l’inclinazione dello scarpone.

Agevola il passo in salita, senza affaticare il polpaccio.

Se possibile, scegliete quelli facilmente sganciabili con i bastoncini.

Così evitate di piegarvi sulle ginocchia con il rischio di perdere l’equilibrio, inoltre non sarete costretti ad usare le mani (… che a basse temperature patiscono anche le operazioni più brevi e veloci).

 

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