17 marzo 2020 - 23:07

di Omar Fragomeni

L’idea, concepita da Fabio Zaffagnini, geologo impiegato al CNR di Bologna, supportato da Gabriele Garavini, Enrico Serra e Francesco Russo, è molto semplice. L’ispirazione prende spunto da “Google Street View”, il programma che permette di calarsi virtualmente in qualsiasi parte del mondo e vedere a 360 gradi, ad esempio, le strade di Manhattan piuttosto che quelle di Hong Kong.

La differenza è che i tracciati da percorrere saranno solo quelli dedicati al trekking. Con questo sistema si potranno percorrere virtualmente i sentieri del Gran Canyon o del Nepal, delle Cascate Vittoria o della Cappadocia stando comodamente seduti sulla poltrona di casa. Trail me up, questo è il nome del progetto, non solo è utile per chi vuole farsi un trekking virtuale per i sentieri del mondo sulla poltrona di casa, ma può essere utilizzato anche da chi vuole pianificare un viaggio e magari vuole avere prima un’idea più chiara del luogo che andrà a visitare.

I singoli percorsi, tra l’altro, saranno corredati da informazioni tecniche e naturalistiche che renderanno la “passeggiata” ancora più completa e utile. Questa idea, nata due anni fa, sta suscitando grande interesse ed il sogno dei quattro ragazzi è quello di trovare, una volta sviluppato appieno il progetto, uno sponsor importante tale da dare la spinta finale al definitivo successo.
Ma come si realizza una mappatura con il sistema “Trail me up”?

L’attrezzatura consiste in un sostegno che sorregge cinque fotocamere che scattano foto ad intervalli regolari, supportate da un sistema gps utile a registrare la posizione esatta di ogni scatto. Questa apparecchiatura è inserita in uno zaino a spalla contenente anche le batterie necessarie per dare una buona autonomia al sistema.  Finita l’opera di mappatura del percorso, tramite appositi programmi si procede al montaggio e, una volta ultimato anche questo processo, si mette online a disposizione di tutti.

Il motivo che ha spinto questi ragazzi a ideare e realizzare questo progetto è stata la passione per i viaggi ed il trekking ed il loro sogno è quello di diventare viaggiatori, non solo per semplice diletto, ma per professione. Per realizzarlo allora dedicano al loro lavoro anima e corpo, cercando in tutti i modi di farlo diventare realtà e a quanto pare ci riescono bene.

Infatti l’impegno di questi ragazzi sta portando il progetto a svilupparsi velocemente. Fase importante è importante farsi conoscere, così arrivano articoli sui giornali, interviste a radio e tv. Ma l’ultimo grande risultato di tanto impegno è giunto lo scorso autunno, quando il progetto è entrato a far parte di un concorso che ha portato alla selezione di dieci team scelti in base alla capacità di proporre e realizzare valide soluzioni digitali ad alto livello tecnologico. Questo concorso voluto da Telecom Italia e Expo Milano 2015 Spa, si chiama Changemarkers, esso darà la possibilità ai dieci team selezionati di potere sviluppare al meglio la loro iniziativa e di essere presentati ad aziende interessate ad appoggiarli.

Nel frattempo una Provisional Patent è stata depositata presso lo U.S. Patent Bureau e si cercano altri fondi per ampliare i diversi aspetti del progetto. Per chi fosse interessato, sul sito internet di TMU (www.trailmeup.com) è possibile arruolarsi come volontario “pano tracker”, per percorrere e mappare nuovi sentieri con lo speciale zaino ed essere protagonisti di un futuro metodo rivoluzionario di fare trekking.

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