TTLP, Turismo e Tempo Libero Pollino

17 marzo 2020 - 23:05

La fiera nasce da un incontro  tra guide del parco ed operatori turistici e il Gal con lo scopo di far conoscere il parco.

L’iniziativa ha ricevuto subito il consenso del comune di Viggianello che ha accolto la manifestazione e ha ricevuto il sostegno dell’Ente parco nelle figure del presidente Enrico Papaterra e del vicepresidente, del dipartimento delle attività produttive della regione Basilicata, nella figura dell’assessore Marcello Pittella, e dell’APT della regione Basilicata.

Hanno contribuito all’iniziativa anche il Gal “la Cittadella  del sapere” di Nicola Timpone e la Proloco di Viggianello ha collaborato gestendo e organizzando la segreteria della Fiera.

La presentazione dei progetti relativi al Pollino si è articolata in una conferenza stampa e in un interessante convegno al quale, tra gli altri, ha partecipato il il nostro editore Italo Clementi.

Mediatrice del convegno è stata la nota giornalista e presentatrice Alda D’Eusanio.

Il nostro editore Italo Clementi ha ricordato che “il parco rappresenta una concreta possibilità di futuro per i giovani e per tutte le persone che lo abitano. Lavorare per la sua valorizzazione significa creare una reale opportunità di lavoro
L’Italia è in grado di creare posti di lavoro, concreti e misurabili, mirando allo sviluppo del turismo sostenibile, grande risorsa economica in particolar modo per le splendide aree verdi del nostro paese”.

Marcello Pittella, assessore alle attività produttive di Regione Basilicata, ha sottolineato come le attività che partono dai privati  possano produrre un evento efficace, e come volentieri vengano sostenute dalle istituzioni nonostante i momenti di crisi e di tagli finanziari. Gli enti pubblici, se credono nelle iniziative, soprattutto mirate al rilancio del proprio territorio sono disposte a collaborare.

Vincenzo Corarro Sindaco di Viggianello ha ricordato che la fiera del Pollino nasce per porre l’attenzione sul territorio del Pollino, per rilanciarne l’immagine.

Il sindaco ha citato Pier Paolo Pasolini sottolineando la differenza tra progetto e sviluppo ed evidenziando come la produzione di benessere rientri nel concetto di progresso, riallacciandosi al concetto dello sviluppo dell’associazionismo ponendo l’accendo sull’importanza del terzo settore in Italia.

Il Dirigente APT Basilicata Mariano Schiavone ha posto invece l’accento sul confronto con le altre realtà, soprattutto con i parchi americani, evidenziando la grande capacità di questi di monetizzare, di creare un business vincente.

I parchi italiani – ha però rilevato – sono diversi da quelli americani soprattutto perché sono vivi, all’interno di essi ci sono comuni vale a dire realtà viventi che costituiscono un valore aggiunto, e quindi l’obiettivo principale dev’essere quello di riuscire a trarne un vantaggio in termini di marketing.

Nel suo intervento Alda D’Eusanio ha ricordato con ramamrico la mancanza di cultura autoterritoriale ovvero poca conoscenza del nostro territorio e di conseguenza del suo valore e la poca cultura del viaggio nel turista.

Ha inoltre sottolineato la mancanza di un  Ministero del turismo in un paese come l’Italia, che fonda o pretende di fondare la propria economia sul turismo e citando Kennedy( “non chiediamo che cosa può fare il nostro Paese per noi ma che cosa noi possiamo fare Lui”), ha voluto ricordare che, pur non essendoci un grosso appoggio istituzionale, possiamo e dobbiamo costruirci il nostro futuro, anche e soprattutto economico, sfruttando le meraviglie naturalistiche ma anche  la straordinaria cultura del nostro Paese.

Il Professor Tommaso Paolini  docente di Economia dell’Ambiente Università dell’Aquila ha presentato un rapporto legato a dati statistici sull’andamento del turismo in generale ed in particolare sul comprensorio in questione. dal rapporto risulta che  l’industria del turismo sia il settore portante dell’economia italiana con i sui 140 miliardi di euro di fatturato all’anno.
Agostino Agostinelli vicepresidente della Federparchi ha invece posto l’accento sulla complessità del sistema parco in Italia e sull’importanza dell’aspetto culturale.

Paride Leporace direttore Lucana Film Commision ha sottolineato l’importanza che le produzioni cinematografiche ed audio visive hanno nello sviluppo e nel lancio di immagine di un territorio.
Ha ricordato in particolare Basilicata coast to coast, film nato grazie alla collaborazione tra Ministero, regione Basilicata, Total, e con il coinvolgimento di un attore lucano; questa produzione è stato un primo esperimento e si è rivelato ben riuscito, tanto che presto il fil sarà distribuito in Francia.

Il Presidente del Gal “Cittadella del sapere” Nicola Timpone ha fatto notare l’importanza dei Gal e, con l’avvocato Raffaele Glinni ha evocato  Lo cunto dei cunti, una raccolta di 50 fiabe della tradizione orale, scritte per la prima volta da Giambattista Basile nel 1600, raccolta completata proprio in Lucania.
Tra le fiabe si possono trovare quelle più famose tra cui Cenerentola Raperonzolo, la Bella addormentata nel bosco. Ed è proprio quest’ ultima fiaba che si ricollega al monte Dolcedorme del Pollino. Nasce quindi per iniziativa del Centro Studi Glinni di Acerenza, in collaborazione con l’Accademia del Rinascimento di Roma , il progetto per la realizzazione del Parco letterario e Musicale delle fiabe al fine di valorizzare il territorio anche attraverso la scoperta di storie legate alla terra e alla tradizione.
Enrico Caracciolo giornalista freelance ha parlato di turismo lento e dell’importanza dei competitors soprattutto se considerati uno strumento di induzione, citando ad esempio esempio la Toscana, conosciuta in tutto il mondo e che attrae turisti che possono essere successivamente attratti altrove.
con la conseguente necessità di fare sistema, di creare reti di collaborazioni.

Susanna Lavazza giornalista del Corriere della Sera ha invece parlato del nuovo modo di fare turismo, e della necessità di saper valorizzare creando una vera e propria cultura del territorio.

Sandro Chiriotti, tour gourmet,
ha sottolineato la necessità di  agganciarsi alla recente concezione del turismo enogastronomico e cavalcare l’onda del suo lancio mediatico.

In conclusione, dalle due giornate di lavori sono emersi alcuni concetti chiave e cioè:

il parco non va visto solo come luogo statico in cui osservare tacitamente la natura, ma come luogo dinamico in cui vivono, nei borghi più piccoli e nei comuni, persone grazie alle quali le tradizioni e la cultura, vengono mantenute;

il parco, con le sua attività, diventa un laboratorio, un’officina di esperienza;

il Pollino vive e si autosostenta, prendendo coscienza a poco a poco della straordinaria potenzialità turistica che è in grado di offrire. Il Parco dunque come  speranza di un futuro economico in crescita, ma per fare questo bisogna saper monetizzare,“fare business” attenti a non ledere l’immagine del bella natura segreta del Pollino.
 
un’attenta analisi del turismo di oggi ci mostra la tendenza a fare  una vacanza attiva, ma esiste il mondo del viaggiatore, del turismo lento, alla scoperta di luoghi e sapori e di nature incontaminate, e nonostante le statistiche ci  dicono di puntare sulle attività sportive, in Italia si sta affacciando la consapevolezza che anche le nostre tradizioni posso e devono attirare il turista. Per avere questa consapevolezza però,  dobbiamo prima studiare e conoscere il nostro territorio.

la necessità di creare network, reti, sistemi di collaborazioni, tra privati, per ovviare le difficoltà che in questo momento politico le istituzioni hanno nel proporre e portare avanti progetti.

(Photo: Serena Rizzo)

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