Il nuovo decreto Covid approvato dal governo Draghi (D.L. n. 44/2021), è in vigore dal 7 aprile fino al 30 aprile 2021.
Sostanzialmente ribadisce le misure adottate con il decreto di marzo, pur introducendo qualche modifica.
Il decreto infatti:
In definitiva il decreto riduce il sistema del monitoraggio a colori alle sole zone arancione e rossa, salvo casi particolari in cui il governo decida di considerare gialla una specifica area territoriale.
Infatti le vere novità del decreto sono due.
Una riguarda le scuole, con l’apertura in presenza, anche in zona rossa, per le scuole fino alla prima media.
La seconda riguarda la possibilità per il governo, sulla base dei dati, di deliberare di volta in volta di qualificare delle aree circoscritte come zona gialla, in deroga al sistema rosso-arancione.
A partire da lunedì 12 aprile saranno in zona rossa solo 4 regioni: Sardegna, Campania, Puglia e Valle d’Aosta.
Tutte le altre regioni saranno in zona arancione.
Resta il coprifuoco su tutto il territorio nazionale, incluse anche eventuali zone bianche o gialle, dalle 22 alle 5.
Infine il decreto ha introdotto la possibilità di adottare provvedimenti di sospensione o rinvio ad altre mansioni per gli operatori sanitari che rifiutino la vaccinazione.
Vediamo quindi quali sono le regole che in base al decreto troveranno applicazione, con particolare riferimento all’attività motoria e sportiva, agli spostamenti e alle seconde case.
Qui è possibile scaricare il modulo per l’autocertificazione in caso di spostamenti in zona rossa od anche in zona arancione, quando non rientrino tra quelli consentiti.
Si può svolgere attività sportiva solo nel territorio del proprio Comune, dalle 5.00 alle 22.00, purché individualmente (quindi non due o più persone) e all’aperto.
Occorre mantenere la distanza interpersonale di due metri.
Nello svolgimento di un’attività sportiva si può entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.
Il decreto fa riferimento anche a passeggiate e attività fisica nei parchi.
Dispone in via generale che si può andare nei parchi a condizione del rigoroso rispetto del divieto di assembramento e comunque in prossimità della propria abitazione.
Resta ovviamente la possibilità che le autorità locali vietino l’accesso ai parchi.
Per quanto riguarda i centri sportivi: le attività di palestre, piscine, centri benessere e termali, l’attività sportiva di base e l’attività motoria presso questi centri sono sospese, sia all’aperto che al chiuso.
Alcune prestazioni fanno eccezione:
La regola di base è che non ci si può spostare, se non per lavoro, necessità o salute.
Per quanto riguarda la visita ad amici e parenti: sono vietati gli spostamenti per visitare amici o parenti autosufficienti.
Più in generale, dopo la deroga pasquale, sono vietati tutti gli spostamenti verso abitazioni private diverse dalla propria non dovuti, ancora una volta, a motivi di lavoro, necessità o salute.
Occorre sempre avere l’autocertificazione con sé.
Si può spostare solo il nucleo familiare convivente, con esclusione di parenti o amici.
La seconda casa non deve essere abitata da altre persone.
Tuttavia alcune Regioni hanno in alcuni casi adottato provvedimenti più restrittivi.
Le elenchiamo qui di seguito con la data di scadenza del provvedimento:
Sardegna: divieto per i non residenti sul territorio regionale di recarsi nelle seconde case, salvo “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata ovvero per motivi di salute”.
Campania: divieto sia per i residenti che per i non residenti, salvo per comprovati motivi di necessità ed urgenza
Alto Adige: divieto per i non residenti
Valle d’Aosta: divieto per i non residenti
Toscana: divieto per i non residenti fino all’11 Aprile
Sicilia: accesso consentito a non residenti con obbligo di tampone rapido nei punti organizzati dalla Regione oppure a sue spese tampone molecolare, in caso di rifiuto, isolamento fiduciario.
Liguria: divieto per residenti e non residenti dal 30 marzo al 6 aprile
Puglia: divieto per residenti e non residenti fino al 6 aprile.
Calabria: divieto di spostamento verso le seconde case per non residenti, fino al 6 aprile
Si può svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto nei parchi.
Va rispettata la distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività.
La distanza può essere derogata se è necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o in caso di persone non completamente autosufficienti.
Per quanto riguarda i centri e circoli sportivi sono consentite attività motorie e sportive nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e a condizione che non vi sia alcun assembramento.
È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base.
Al solito, è richiesto il rispetto delle norme di distanziamento sociale.
In conformità delle linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli.
Per quanto riguarda palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali le attività sono consentite esclusivamente per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche.
Sono consentite una sola volta al giorno le visite ad amici o parenti.
Ci si può spostare verso una sola abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, con un massimo di due persone con figli under 14.
Confermata la regola del precedente Decreto per chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti: ci si può spostare, tra le 5 e le 22 entro i 30 km dal confine del proprio Comune, anche per le visite ad amici o parenti, esclusi però gli spostamenti verso i capoluoghi di Provincia.
Come nel caso della zona rossa, le autorità locali hanno in alcuni casi adottato provvedimenti più restrittivi che scadranno alcuni prima, alcuni a cavallo, alcuni dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto:
Sardegna: divieto per i non residenti sul territorio regionale di recarsi nelle seconde case, salvo “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilita documentata ovvero per motivi di salute”.
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