Lonely experienced male tourist with trekking sticks during winter hiking getting mountain peak in darkness. Silhouette in mountains and amazing view. Blue starry sky and Milky Way on background.
Gli escursionisti appassionati non si fermano davanti al buio: il trekking in notturna è un’esperienza gratificante, un’occasione per esplorare la natura da un’altra prospettiva.
Tuttavia camminare col buio, a maggior ragione durante l’inverno, richiede attenzione e ottime precauzioni. Una preparazione adeguata, accurata, unita a un approccio consapevole del percorso che si decide di fare, è fondamentale.
Ph.: Gettyimages/Shaiith
I rischi sono numerosi, a partire dalla scarsa visibilità, dal rischio di incappare in condizioni meteo avverse, dalla possibilità di ritrovarsi a camminare su un terreno ghiacciato e scivoloso, fino all’eventualità di incontrare della fauna selvatica.
Per questo è necessario avere consapevolezza del proprio livello di preparazione, una corretta informazione sul percorso e una condizione fisica adeguata allo sforzo che si deve affrontare.
É anche importante avere una buona esperienza per riconoscere le caratteristiche dell’ambiente circostante e comprendere eventuali pericoli incombenti.
Scopriamo alcuni presupposti pratici da tenere a mente quando si organizza un trekking in notturna, utili anche per trekker esperti.
Prima cosa sempre meglio non essere soli: camminare in compagnia fa la differenza se dovesse succedere qualcosa, il compagno di escursione è il primo soccorritore ed è fondamentale per chiamare aiuto.
Per i principianti meglio affidarsi all’esperienze e competenza dell guide alpine oppure partecipare a gruppi organizzati.
È fondamentale poi indossare abbigliamento adeguato per proteggersi dal freddo. Infatti, in inverno, durante le escursioni notturne, la temperatura può scendere anche diversi gradi sotto lo zero e il rischio ipotermia è dietro l’angolo.
Vestirsi a strati e calzare scarpe adeguate è essenziale per mantenere il calore corporeo e prevenire il congelamento, specie delle estremità come mani e piedi.
Ecco i principali consigli per affrontare un’esperienza di questo tipo:
È sempre meglio incominciare a praticare escursioni in notturna su sentieri familiari, magari anche brevi, che si conoscono bene.
La percezione, durante le ore notturne, cambia notevolmente: l’orientamento lungo il percorso potrebbe divenire complicato se non lo si è già percorso in precedenza.
Il rischio di perdersi e di incorrere in eventuali pericoli aumenta notevolmente nel caso in cui si decida di affrontare un sentiero montano.
I sentieri ghiacciati, scoscesi e pericolanti, sono una costante in questo tipo di ambienti e non vanno sottovalutati.
Ph.: Gettyimages/Aramyan
Il consiglio, almeno per un primo approccio, è quello di scegliere zone e contesti già noti, rimanere aderenti ai percorsi escursionistici segnalati evitando zone accidentate con sentieri rocciosi, arrampicate oppure percorsi all’interno dei canyon.
L’idea di un’escursione notturna non è quella di correre il rischio di inciampare o cadere a valle, ma di sapere esattamente dove ci si sta dirigendo.
Meglio pianificare l’escursione al meglio evitando di confondere un sentiero di caccia da un percorso designato, e controllando meticolosamente le previsioni metereologiche.
Durante l’inverno, il controllo delle previsioni meteo è quasi obbligatorio, i cambi repentini del clima sono sempre dietro l’angolo, specialmente se si cammina in montagna e in alta quota.
Una tempesta improvvisa potrebbe mettere a rischio l’escursione ma anche la propria incolumità, quindi è bene ascoltare attentamente le indicazioni del bollettino nivo-meteorologico della zona.
Le condizioni nivologiche e il rischio valanghe, in particolare, sono un fattore molto importante da considerare.
Stando alle statistiche internazionali, le possibilità di sopravvivenza in assenza di traumi importanti si attesta al 92% nei primi 15 minuti dal ritrovamento.
Tuttavia, questa percentuale cala in modo drastico del 62% se il salvataggio avviene tra i 15 e i 35 minuti. La principale causa di morte è l’asfissia, che supera il 50% dei casi nel seppellimento totale, perciò è molto importante proteggere le vie respiratorie.
Ma è altrettanto fondamentale munirsi di precauzioni e strumenti utili, tra i quali l’ARTVa, una pala da valanga e una sonda, e magari anche dei ramponi per i sentieri ghiacciati in bassa quota.
La prima regola per le escursioni in notturna è rendersi visibili il più possibile: meglio munirsi di una lampada frontale di qualità.
Il consiglio è quello di optare per un modello con un fascio di luce potente e un’autonomia elevata, e di assicurarsi che la torcia sia completamente carica prima di uscire.
Ph.: Gettyimages/Leonid Kos
In ogni caso è essenziale portare con sé sia delle pile di ricambio che un power bank per le emergenze.
In alternativa, si può sempre scegliere una buona torcia elettrica (torcia Cree) che sia potente e offra un fascio luminoso diffuso e concentrato.
Nonostante il freddo possa ridurre la sensazione di sete è importante mantenere un equilibrio elettrolitico costante, specialmente in inverno e in modalità notturna.
Un’idratazione adeguata non solo garantisce una maggiore energia nell’affrontare l’escursione, ma rende anche meno suscettibili al rischio di ipotermia.
Quindi, meglio portare con sé acqua a sufficienza in base alla lunghezza del tracciato e alla possibilità di trovare altre fonti lungo il percorso.
Altrettanto importante è mantenere un corretto apporto calorico: durante le escursioni il corpo consuma molte energie, non solo per via dell’attività fisica, ma anche per contrastare le basse temperature.
È bene scegliere alimenti ad alto contenuto energetico e facili da consumare (frutta secca, barrette proteiche, cioccolato), conservarli con cura nello zaino, e assumerli con regolarità anche prima di avvertire un senso di fame.
Anche un thermos contenente una bevanda calda potrebbe essere un valido aiuto.
_ Leggi l’articolo dedicato all’alimentazione per il trekking:
Essendo buio la vista non può venire in soccorso in caso di pericolo oppure di imprevisto, e trovare il sentiero giusto, in questi casi, può risultare molto complicato.
Meglio adottare delle precauzioni pratiche: il cellulare o ancora meglio un dispositivo Gps con display retroilluminato sono sempre un’ottima scelta.
In aggiunta, è bene portare con sé anche una coperta termica e un kit di pronto soccorso per ogni emergenza.
Infine, mai sottovalutare la fauna selvatica: tende a essere più attiva durante le ore notturne, pertanto bisogna mantenere la calma, tenersi a debita distanza e rimanere sul sentiero cercando di fare meno rumore possibile.
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