Ecco il racconto di Francesco
Mi chiamo Francesco, ho 25 anni.
Alcuni mi definiscono un viaggiatore. In effetti ho viaggiato, amo viaggiare ed a brevissimo partirò per un’avventura che mi porterà da Mosca a Kathmandu attraverso Russia, Siberia, Mongolia, Cina, Tibet e Nepal per un totale di 20.000 Km circa.
Ma cosa significa essere un viaggiatore?
Un viaggiatore è sicuramente una persona che viaggia ed il viaggio è lo spostamento da un luogo, quello di partenza, ad un altro, di solito distante, quello di destinazione, che avviene grazie a mezzi di trasporto o a piedi, ed alla cui base ci sono motivazioni che possono essere di vario genere.
Un viaggiatore è poi, si dice, diverso da un turista.
Ma è proprio vero? Anche il viaggio del turista ha gli stessi caratteri di quello del viaggiatore del resto. Forse la differenza sta nel fatto che il turista è un soggetto passivo mentre il viaggiatore è un soggetto attivo, il viaggiatore è una specie di eroe mentre il turista ne è solo la caricatura?
No, il fatto è che fino al XIX secolo c’erano solo i turisti che costituivano una parte decisamente limitata della popolazione occidentale. Poi, per vari motivi socio–economici e non solo, tutti o quasi in Occidente sono potuti diventare turisti, scippando a quell’élite l’esclusività che la caratterizzava e spingendola a creare il concetto di viaggiatore, distinto da quello di turista, per potersi nuovamente differenziare da (ed elevarsi sopra) quella massa. Distinzione, questa, che ci portiamo dietro ancora oggi e che ha sempre meno ragione di esistere.
Distinguere, però, serve ed il fattore discriminante è l’approccio, la consapevolezza che si ha prima durante e dopo il viaggio riguardo al proprio ruolo. È questo che caratterizza il vero viaggiatore.
Il vero viaggiatore non è quello che spende di meno (o di più), non è quello che va in luoghi inesplorati (ce ne sono ancora?), non è quello che si definisce tale perchè è “libero” dai vincoli di un viaggio organizzato, non è quello che assiste ad una festa o cerimonia folkloristica, non è quello che al ritorno ha tante foto o cimeli da mostrare e molti aneddoti da raccontare, non è quello che va il più lontano possibile, non è quello che sta in viaggio per molto tempo, non è quello che si veste con abiti del luogo nè quello che parla nella lingua locale a gente del posto.
Sono tutti possibili buoni presupposti ma la chiave di volta è la consapevolezza. Consapevolezza del proprio ruolo di turista (o viaggiatore, usate il termine che preferite) che non permette mai, qualunque cosa si faccia, di potersi ritenere integrati con i popoli incontrati sia per il più o meno breve (ma comunque limitato) tempo a disposizione, sia perchè il background che si ha non permette di cogliere a pieno tutte le sfaccettature di una cultura diversa.
Consapevolezza di tutti gli effetti negativi che si vanno a creare in conseguenza del proprio viaggio dai punti di vista sia ambientale (inquinamento da mezzi di trasporto, modifiche dell’ambiente in base alla domanda turistica,…) sia socio–culturale (occidentalizzazione delle culture,…) per i luoghi in cui si viaggia e le popolazioni che si incontrano.
Consapevolezza, nonostante tutto, delle proprie potenzialità e della propria capacità di annullare gli effetti negativi fino a creare, invece, positività grazie a pratiche attente all’ambiente ed agli aspetti sociali ed economici.
Consapevolezza del valore dell’incontro con ciò che è altro rispetto a noi, al nostro ambiente, alla nostra cultura, ai nostri valori. “Altro” inteso come ambiente naturale in cui ben si inseriscono attività come escursioni a piedi, in bicicletta, a cavallo ma “altro”, anche e soprattutto, come ambiente culturale in cui sono le esperienze a fare la differenza.
Del resto in un panorama turistico in cui tutti i luoghi sono stati esplorati, in cui è possibile vedere quasi dal vivo città e monumenti grazie a stumenti come StreetView senza muoversi dal pc ed in cui molti luoghi tendono a perdere piano piano le proprie peculiarità per assomigliare sempre più ad un modello globalizzato, quello che fa aiuta a conoscersi ed a crescere (perchè viaggiare fa scoprire cose di sè e fa crescere), quello che caratterizza un certo viaggio rispetto ad un altro sono le esperienze e, senza dubbio, gli incontri con gente e culture sono il fattore principale per un viaggio esperienziale.Sono convinto che, però, non esista una regola che faccia di un viaggiatore (o turista) un buon viaggiatore.
L’approccio, la consapevolezza sono i discriminanti ma forniscono solo la cornice. Tutto l’interno va riempito da ognuno secondo le proprie attitudini, capacità e necessità. Ogni viaggio permette di riempire una parte in più dentro la cornice. Spero di riempirne una bella parte grazie al viaggio che mi appresto a fare.
Ecco tutte il programma di viaggio di Francesco:
11 luglio – arrivo a Mosca 11–17 luglio – zona Mosca e città dell’anello d’oro (Suzdal, Rostov…)18–24 luglio – transiberiana fino a Irkutsk con stop a Novosibirsk e Tomsk25–28 luglio – lago Baikal (probabili escursioni a piedi ed in bici)29–30 luglio – treno verso la Mongolia30 luglio – 28 agosto – Mongolia (Ulaanbaatar, deserto del Gobi, steppe della Mongolia centrale, trekking a cavallo di 5 giorni dalla cascata di Orkhon a Naiman Nuur)29–31 agosto – Pechino (probabile escursione da un tratto ad un altro della muraglia cinese)1–7 settembre – Cina (Pingyao, Xian ed escursione al Tai Shan o al Hua Shan)8–26 settembre – Tibet fino in Nepal (incluso kora – trekking di 3 giorni – del monte Kailash ed un paio di giorni di esplorazione in bici dei monasteri nei dintorni di Lhasa)27–28 settembre – Kathmandu29 settembre – 4 ottobre – volontariato c/o una scuola di un villaggio ai piedi dell’Everest5–20 ottobre (circa) – trekking zona Everest21 ottobre – 3 novembre – Nepal (spostamenti in bici nella valle di Kathmandu e da Kathmandu a Pokhara e indietro)4–10 novembre – volontariato ambientale al parco di Chitwan11 novembre (circa) – ritorno in Italia
Vi aspettiamo sulla nostra pagina Facebook per vivere in diretta la straordinaria avventura di Francesco, alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli e maestosi del nostro pianeta, non mancate!
www.facebook.com/rivista.trekking