DA MOSCA A KATHMANDU – In viaggio con Francesco Perini

17 marzo 2020 - 23:04

Ecco il racconto di Francesco

Mi chiamo Francesco, ho 25 anni.

Alcuni mi definiscono un viaggiatore.
In effetti ho viaggiato, amo viaggiare ed a brevissimo partirò per un’avventura che mi porterà da Mosca a Kathmandu attraverso Russia, Siberia, Mongolia, Cina, Tibet e Nepal per un totale di 20.000 Km circa.

Ma cosa significa essere un viaggiatore?

Un viaggiatore è sicuramente una persona che viaggia ed il viaggio è lo spostamento da un luogo, quello di partenza, ad un altro, di solito distante, quello di destinazione, che avviene grazie a mezzi di trasporto o a piedi, ed alla cui base ci sono motivazioni che possono essere di vario genere.

Un viaggiatore è poi, si dice, diverso da un turista.

Ma è proprio vero? Anche il viaggio del turista ha gli stessi caratteri di quello del viaggiatore del resto. Forse la differenza sta nel fatto che il turista è un soggetto passivo mentre il viaggiatore è un soggetto attivo, il viaggiatore è una specie di eroe mentre il turista ne è solo la caricatura?

No, il fatto è che fino al XIX secolo c’erano solo i turisti che costituivano una parte decisamente limitata della popolazione occidentale. Poi, per vari motivi socio–economici e non solo, tutti o quasi in Occidente sono potuti diventare turisti, scippando a quell’élite l’esclusività che la caratterizzava e spingendola a creare il concetto di viaggiatore, distinto da quello di turista, per potersi nuovamente differenziare da (ed elevarsi sopra) quella massa.
Distinzione, questa, che ci portiamo dietro ancora oggi e che ha sempre meno ragione di esistere.

Distinguere, però, serve ed il fattore discriminante è l’approccio, la consapevolezza che si ha prima durante e dopo il viaggio riguardo al proprio ruolo. È questo che caratterizza il vero viaggiatore.

Il vero viaggiatore non è quello che spende di meno (o di più), non è quello che va in luoghi inesplorati (ce ne sono ancora?), non è quello che si definisce tale perchè è “libero” dai vincoli di un viaggio organizzato, non è quello che assiste ad una festa o cerimonia folkloristica, non è quello che al ritorno ha tante foto o cimeli da mostrare e molti aneddoti da raccontare, non è quello che va il più lontano possibile, non è quello che sta in viaggio per molto tempo, non è quello che si veste con abiti del luogo nè quello che parla nella lingua locale a gente del posto.

Sono tutti possibili buoni presupposti ma la chiave di volta è la consapevolezza.
Consapevolezza del proprio ruolo di turista (o viaggiatore, usate il termine che preferite) che non permette mai, qualunque cosa si faccia, di potersi ritenere integrati con i popoli incontrati sia per il più o meno breve (ma comunque limitato) tempo a disposizione, sia perchè il background che si ha non permette di cogliere a pieno tutte le sfaccettature di una cultura diversa.

Consapevolezza di tutti gli effetti negativi che si vanno a creare in conseguenza del proprio viaggio dai punti di vista sia ambientale (inquinamento da mezzi di trasporto, modifiche dell’ambiente in base alla domanda turistica,…) sia socio–culturale (occidentalizzazione delle culture,…) per i luoghi in cui si viaggia e le popolazioni che si incontrano.

Consapevolezza, nonostante tutto, delle proprie potenzialità e della propria capacità di annullare gli effetti negativi fino a creare, invece, positività grazie a pratiche attente all’ambiente ed agli aspetti sociali ed economici.

Consapevolezza del valore dell’incontro con ciò che è altro rispetto a noi, al nostro ambiente, alla nostra cultura, ai nostri valori. “Altro” inteso come ambiente naturale in cui ben si inseriscono attività come escursioni a piedi, in bicicletta, a cavallo ma “altro”, anche e soprattutto, come ambiente culturale in cui sono le esperienze a fare la differenza.

Del resto in un panorama turistico in cui tutti i luoghi sono stati esplorati, in cui è possibile vedere quasi dal vivo città e monumenti grazie a stumenti come StreetView senza muoversi dal pc ed in cui molti luoghi tendono a perdere piano piano le proprie peculiarità per assomigliare sempre più ad un modello globalizzato, quello che fa aiuta a conoscersi ed a crescere (perchè viaggiare fa scoprire cose di sè e fa crescere), quello che caratterizza un certo viaggio rispetto ad un altro sono le esperienze e, senza dubbio, gli incontri con gente e culture sono il fattore principale per un viaggio esperienziale.
Sono convinto che, però, non esista una regola che faccia di un viaggiatore (o turista) un buon viaggiatore.

L’approccio, la consapevolezza sono i discriminanti ma forniscono solo la cornice. Tutto l’interno va riempito da ognuno secondo le proprie attitudini, capacità e necessità.
Ogni viaggio permette di riempire una parte in più dentro la cornice. Spero di riempirne una bella parte grazie al viaggio che mi appresto a fare.

Segui il viaggio su Facebook!


Ecco tutte il programma di viaggio di Francesco:

11 luglio – arrivo a Mosca
11–17 luglio – zona Mosca e città dell’anello d’oro (Suzdal, Rostov…)
18–24 luglio – transiberiana fino a Irkutsk con stop a Novosibirsk e Tomsk
25–28 luglio – lago Baikal (probabili escursioni a piedi ed in bici)
29–30 luglio – treno verso la Mongolia
30 luglio – 28 agosto – Mongolia (Ulaanbaatar, deserto del Gobi, steppe della Mongolia centrale, trekking a cavallo di 5 giorni dalla cascata di Orkhon a Naiman Nuur)
29–31 agosto – Pechino (probabile escursione da un tratto ad un altro della muraglia cinese)
1–7 settembre – Cina (Pingyao, Xian ed escursione al Tai Shan o al Hua Shan)
8–26 settembre – Tibet fino in Nepal (incluso kora – trekking di 3 giorni – del monte Kailash ed un paio di giorni di esplorazione in bici dei monasteri nei dintorni di Lhasa)
27–28 settembre – Kathmandu
29 settembre – 4 ottobre – volontariato c/o una scuola di un villaggio ai piedi dell’Everest
5–20 ottobre (circa) – trekking zona Everest
21 ottobre – 3 novembre – Nepal (spostamenti in bici nella valle di Kathmandu e da Kathmandu a Pokhara e indietro)
4–10 novembre – volontariato ambientale al parco di Chitwan
11 novembre (circa) – ritorno in Italia

Vi aspettiamo sulla nostra pagina Facebook per vivere in diretta la straordinaria avventura di Francesco, alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli e maestosi del nostro pianeta, non mancate!

www.facebook.com/rivista.trekking

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